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MERCATO DEL LAVORO LECCHESE: PEGGIORAMENTO CONGIUNTURALE NEL MESE DI MARZO RISPETTO AL MESE PRECEDENTE

4 maggio 2021

Nel mese di marzo 2021 continua l’andamento altalenante dei flussi delle comunicazioni obbligatorie relative agli avviamenti, cessazioni, proroghe e trasformazioni di rapporti di lavoro in provincia di Lecco, con dati congiunturali in rallentamento rispetto al mese di febbraio. I saldi tra avviamenti e cessazioni sono negativi per uomini, donne e per i giovani con età compresa tra 15 e 24 anni d’età. Saldi invece positivi nel 1° trimestre 2021 rispetto all’ultimo trimestre 2020, anche se determinati dalla forte diminuzione delle cessazioni dei contratti e non dalla crescita degli avviamenti, che è negativa per entrambi i generi e per i giovani.

In riferimento ai flussi delle comunicazioni obbligatorie relative alla provincia di Lecco, nel marzo 2021 il saldo tra avviamenti e cessazioni è risultato negativo (-156 unità), in netta flessione rispetto al saldo positivo registrato nel mese precedente (+704). Nello stesso periodo si è verificata una riduzione delle proroghe di contratti (-12% rispetto a febbraio), mentre solamente le trasformazioni portano un segno positivo (+2%).

Particolarmente significative le riduzioni degli avviamenti sia per le donne (-29%) che per gli uomini (-20%), a cui si è accompagnata la crescita delle cessazioni (+14% per le donne e +17% per gli uomini).

Si tratta di dati negativi che solo in parte sono compensati dalla leggera crescita delle trasformazioni per entrambi i generi (+3% per le donne e +2% per gli uomini).

Particolarmente forte la decrescita degli avviamenti di giovani tra 15 e 24 anni, che fa registrare un preoccupante calo del 34%, mentre decisamente positiva la crescita delle trasformazioni dei contratti (+28%).

Con riferimento alle dinamiche congiunturali trimestrali, i primi tre mesi del 2021 fanno registrare un saldo positivo rispetto all’ultimo trimestre 2020 (+1574 unità) rispetto a quello negativo che è stato registrato nel febbraio (-286 unità). L’aumento appare consistente sia per le donne (+631 avviamenti) che per gli uomini (+941). Tuttavia, anche in questo caso, il numero positivo è maggiormente influenzato dal calo delle cessazioni dei contratti di lavoro (-33%) rispetto agli avviamenti effettuati dai datori di lavoro, che è in territorio negativo (-11%). Tuttavia, considerato che sia le proroghe che le trasformazioni sono in netta decrescita rispetto all’ultimo trimestre del 2020 (rispettivamente del 25% e 43%), emerge un quadro di luci e ombre che rispecchia fedelmente le incertezze sui tempi di ripresa dei settori economici più colpiti dalla diffusione del virus Covid-19, come commercio, turismo e servizi.

Sempre confrontando i dati rilevati nel 1° trimestre 2021 con quelli del trimestre precedente, si nota che l’incremento del saldo tra gli avviamenti e le cessazioni di giovani continua a essere positivo (+546 unità, in crescita rispetto alle 215 unità dell’ultimo trimestre del 2020), tuttavia nello stesso periodo sono crollate le proroghe (-31%) e le trasformazioni (-37%).

Pertanto, gli effetti della pandemia risultano ancora pesanti e la campagna nazionale di vaccinazione iniziata alla fine di dicembre 2020 non mostra ancora ripercussioni positive sugli indicatori economici e del mercato del lavoro. Prevalgono ancora le difficoltà che affliggono quella parte del mondo del lavoro legata a commercio, turismo e servizi.

Infatti le limitazioni per contrastare la diffusione della pandemia hanno ridotto drasticamente il numero di contratti stagionali, hanno azzerato l’indotto del settore sciistico, dove sono stati persi i guadagni di un’intera stagione, e hanno influito pesantemente sul settore della ristorazione e dell’ospitalità albeghiera.

Invece nei settori dell'industria e del manifatturiero, che registrano performance mediamente abbastanza positive, gli imprenditori faticano ancora ad avere una buona visibilità sull'andamento futuro dei mercati, perciò privilegiano generalmente i contratti di lavoro a termine o in somministrazione a tempo determinato rispetto a quelli a tempo indeterminato.

Bisognerà attendere i dati del 2° trimestre 2021 per valutare gli effetti della prosecuzione della campagna di vaccinazione e delle norme che di recente hanno allentato le restrizioni alle attività economiche e alla mobilità territoriale (D.L. 22 aprile 2021, n. 52).

 

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