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LE NEWS DELLA CONSIGLIERA - Bonus asilo nido

3 marzo 2020

La Consigliera informa:

Bonus asilo nido fino a 3.000 euro - Via libera alle domande per il bonus asilo 2020, che da quest'anno può valere fino a 3mila euro. E chi lo ha già chiesto nel 2019, verrà avvisato dall'Inps della disponibilità di una domanda precompilata da utilizzare quest'anno. Nessun problema di budget, invece, per le domande dell'anno scorso, le cui domande già accettate saranno quindi integralmente pagate. Sono alcune delle informazioni fornite dall'istituto di previdenza tramite la circolare 27/2020 , il messaggio 596/2020 e un comunicato stampa.

Il bonus asilo nido viene erogato a fronte del pagamento della retta per la frequenza a un asilo nido pubblico o privato autorizzato, oppure per l'introduzione di forme di supporto presso la propria abitazione se il bambino non può frequentare la struttura esterna a causa di una grave patologia cronica attestata dal pediatra.

Da quest'anno l'importo del contributo varia in relazione all'Isee:

  • 3.000 euro annui con un Isee minorenni fino a 25mila euro
  • 2.500 euro annui con Isee oltre 25mila e fino a 40mila euro
  • 1.500 euro con Isee oltre 40mila euro

L'importo minimo viene erogato anche se non si presenta l'Isee. Qualora l'indicatore venga fornito successivamente e dia diritto a un contributo di importo maggiore, l'importo dello stesso viene erogato di conseguenza nel caso del contributo per l'asilo nido e solo per le mensilità successive. Nessun adeguamento per il contributo per forme di supporto, in quanto pagato in unica soluzione.

Le domande devono indicare i mesi di quest'anno in cui si presuppone che il bambino frequenterà l'asilo, in modo da consentire all'Inps di verificare la disponibilità di fondi e “bloccarli”. L'erogazione del contributo su 11 mensilità avverrà solo a fronte dell'invio dell'attestazione dell'avvenuto pagamento della retta.

Inps precisa che se la domanda viene inoltrata dal genitore che non fa parte del nucleo familiare viene riconosciuto l'importo minimo e che il richiedente deve essere colui che paga effettivamente la retta.

Per quanto riguarda il 2019, l'istituto di previdenza ha affermato che non ci sono problemi di budget e che il blocco di alcuni pagamenti può essere avvenuto per anomalie riguardanti singoli casi, oggetto di accertamento. Il termine ultimo per presentare la documentazione di spesa, e ottenere i rimborsi, è il 1° aprile 2020.

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